martedì 31 gennaio 2012

FABIO ZUCCONI - La rivolta popolare dell'8 agosto 1848



Il dipinto rappresenta una fase della rivolta popolare che si svolse a Bologna l’8 agosto 1848.
Nella città erano infatti arrivate le truppe austriache per ripristinare il potere della papa, il quale l’aveva perso in seguito all’instaurazione di un governo di tipo repubblicano da parte dei francesi. Prima dello scoppio della rivolta, i membri appartenenti alla nobiltà e all’alta aristocrazia decisero di rifugiarsi sui colli di San Michele in Bosco, assumendo così un atteggiamento neutrale nei confronti del conflitto. In città rimasero solo i cittadini appartenenti alla borghesia e alle classi più umili.
Tuttavia ci fu un’eccezione: il conte Gioacchino Napoleone Pepoli, nobile bolognese imparentato con Gioacchino Murat e Napoleone Bonaparte, prese parte attivamente alla rivolta e fece commissionare questo dipinto per testimoniare la sua presenza ad un evento di grande importanza storica.
Esaminando a fondo questo quadro, si può notare che i cittadini bolognesi combattevano quasi a mani nude, utilizzando pistole di piccolo calibro, qualche fucile e dei forconi. Gli austriaci, invece, disponevano di fucili all’avanguardia, mazze chiodate e spade, senza contare il fatto che, stando a cavallo, avevano una migliore visuale della situazione.
Ciononostante, i bolognesi sconfissero l’esercito austriaco, che si ritirò a nord del fiume Po. 

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