giovedì 2 febbraio 2012

LORENZO PANCALDI - Un diploma carbonaro



In Italia nel 1820-21 prima, e nel 1831 poi, si verificarono moti insurrezionali che puntavano alla promulgazione di una costituzione. Questi moti erano organizzati da società segrete, come la Carboneria, affiliata alla Massoneria. Facevano parte della Carboneria ufficiali, aristocratici, intellettuali, borghesi. I membri dovevano mantenere un comportamento di assoluta segretezza.


Proprio per questa ragione, i manifesti e le carte carbonare presentavano simboli e sigle comprensibili solamente ai membri di queste società, come testimonia il diploma carbonaro in figura. Per esempio, la vanga e la pala indicano l’obbligo dei carbonari di diffondere le proprie idee; la stella, che è formata dalla catena, è il simbolo di unione dei carbonari, dei quali il sole illumina l’attività. Ci sono anche simboli che denotano la pazienza, l’incorruttibilità, la prudenza e altri ancora.
All’interno della stella sono presenti due sigle: “AGDGMDU” sta per “Alla gloria del gran maestro dell’universo”, mentre “SGADNPST” sta per “Sotto gli auspici del nostro protettore S. Teobaldo”. Inoltre, in basso a sinistra, è presente la fascia tricolore, che rappresenta la Carboneria, mentre a destra è stampato il simbolo della società: un pugnale incrociato con una penna d’oca.
La Carboneria aveva il difetto di non avere un’organizzazione che permettesse di mettere in comunicazione le diverse iniziative ed era anche un po’ troppo ristretta e chiusa. Forse è per questo che i moti del 1821 e del 1831 non riscossero grande successo.

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