giovedì 14 aprile 2011

Lanza - Titus

LUCA LANZA - RECENSIONE SUL TITUS


Il Titus Andronicus è un’opera che tratta argomenti cruenti come la violenza e la crudeltà, la vendetta e l’odio. Per quest’opera William Shakespeare, nonostante appartenga al periodo rinascimentale, può essere considerato un autore contemporaneo. Qui traspare infatti la sua volontà di mettere in evidenza, attraverso il susseguirsi di eventi tragici, fino a che punto la parte malvagia dell’animo umano può arrivare pur di soddisfare le sue ambizioni.
Ambientata nell’antica Roma, la tragedia parla di un generale, Tito (Anthony Hopkins), che fa rientro a casa con onori e lodi dopo aver sconfitto i Goti, portando, come bottino di guerra, la regina dei Goti Tamora (Jessica Lange), i suoi tre figli e il suo amante segreto Aronne. Per compiere il rituale religioso di ringraziamento agli dei per la vittoria, che comporta il sacrificio umano di uno dei figli di Tamora, Tito innesca una serie di vicende con esito tragico, che hanno come conseguenza l’odio e la vendetta.
Nella versione cinematografica, i fatti sono visti attraverso gli occhi di un bambino: Lucio, il giovane nipote di Tito, innocente testimone di tutte le atrocità. Le vicende sono sì ambientate nell’antica Roma, ma si vedono anche auto, pistole e altri oggetti moderni. Tra i riferimenti alla contemporaneità, molto interessante è la caratterizzazione delle fazioni rivali per al successione al trono imperiale da parte di due fratelli: un partito porta i colori bianco e celeste; l'altro il giallo e il rosso, che, come gli stendardi svolazzanti sulle automobili, fanno pensare ai tifosi delle squadre di calcio Lazio e Roma. Inoltre, all’inizio del film si vede il giovane Lucio che, con i suoi giocattoli, gioca alla guerra e, per simulare lo spargimento di sangue, spruzza del ketchup: con questo gesto la regista Julie Taymor vuole forse avvertire gli spettatori che ciò che si vedrà non è vero sangue, ma solo "effetti speciali". Il film è peraltro molto realistico, con scene molto forti e cruente, che vogliono dimostrare come l’uomo sia disposto a tutto pur di soddisfare la sua sete di vendetta.

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