giovedì 14 aprile 2011

Amadori-Titus

recensione del film TITUS ANDRONICUS - Massimo Amadori

Il film del1999 Titus, per la regia di Julie Taymor, è tratto dalla tragedia di Shakespeare Titus Andronicus, composta nel 1593.
La regista ha cercato di attenersi il più possibile alla trama dell' opera, in cui è trattata la storia del generale romano Tito Andronico, il quale, tornato a Roma vincitore dopo una sanguinosa guerra contro i Goti, fa squartare il figlio maggiore della regina dei Goti Tamora. Quest' ultima riesce però a sedurre il malvagio imperatore romano Saturnino e si stabilisce a corte con l'amante moro Aronne e i due figli rimastagli, i giovani Demetrio e Chirone. Tamara ordisce una vendetta ai danni di Tito: per prima cosa induce i figli di violentare e torturare la bella figlia del generale, Lavinia, a cui vengono tagliate lingua e mani; inoltre, tramite numerosi inganni, riesce a causare la morte di tutti gli altri figli di Tito, eccetto il maggiore, Lucio. Tito è disperato, ma Lavinia riesce a rivelare il nome dei suoi carnefici, e in questo modo egli riesce a preparare la sua vendetta, uccidendo Demetrio e Chirone e servendoli alla regina in un pasticcio di carne. Alla fine, Tito uccide, oltre a Tamora, anche la propria figlia, per ristabilire l'onore della famiglia. Viene però ucciso dall' imperatore Saturnino, che lo è a sua volta da Lucio, il quale diventa imperatore romano e riporta la pace.
La regista, rispetto a questa traccia originaria, ha aggiunto un'introduzione ed un finale inediti, in cui un bambino, Lucietto, che rappresenta un qualsiasi spettatore, all'inizio è inserito repentinamente nella tragedia, mentre alla fine del film libera il figlio di Aronne e lo porta con sé in direzione del sole che sorge. Forse la regista, visto che il finale di Shakespeare non comporta una catarsi vera e propria, ha voluto procurarla in questo modo, rappresentando l'amore e l'ingenuità infantile come promessa di un mondo migliore.
Altra differenza tra l'originale e il film è che, mentre la tragedia si svolge nella Roma antica, il film è ambientato nei nostri giorni, come si capisce dalle tecnologie che vi compaiono, anche se tradizioni e valori sono tipici del mondo antico.
La tragedia di Shekespeare è di stampo senecano, poiché, come nelle tragedie del filosofo latino, è posto in risalto l' elemento macabro e orrorifico, che è accentuato anche di più nella regìa cinematografica.
Il fine di dimostrare un siffatta, eccessiva violenza è quello di produrre nello spettatore la catarsi tragica, per condurlo sulla retta via. Infatti, benchè la trama sia molto complicata, il tema principale è evidente: l' opera rappresenta il male del mondo, dominato da odio ira e violenza. Ogni personaggio presenta aspetti brutali, eccetto forse Lavinia. Lo stesso Tito è un impasto di bene e male: è un eroe e ama la patria, ma per orgoglio non esita a uccidere due dei suoi figli ed è estremamente crudele nella sua vendetta. I personaggi che rappresentano il male in sé sono Tamora ed Aronne; però entrambi mostrano la loro umanità nell'amore per i propri figli. Infine, Chirone e Demetrio rappresentano la violenza bestiale, ma non hanno pensiero autonomo e sono loro stessi succubi del male. In definitiva, si può affermare che Julie Taymor ha saputo adattare molto bene la tragedia e Anthony Hopkins, che interpreta Tito, ha saputo svolgere magnificamente la sua parte.

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