GIORNO 1
Ci troviamo tutti di prima mattina in autostazione. Le facce
sono tutte assonnate, ma felici per il viaggio che interrompe la monotonia
scolastica.
Partenza verso Trieste: ci aspetta un viaggio lungo, ma non
il più lungo e questo ci rende felici.
Una volta giunti a Trieste, visitiamo la città e io
personalmente resto molto colpito dalla Piazza Unità d'Italia e dalle
condizioni meteo: sole splendente e temperatura superiore ai 20°.
Nel primo pomeriggio , partenza per ljubjana, dove ci attendono
la visita della città e il pernottamento in hotel.
GIORNO 2
Prima colazione seguita da notizia bomba! Al povero Tommaso, il nostro autista, viene rubato il portafoglio. Questo fatto provoca un ritardo di
cinque ore sulla tabella di marcia, che vengono subito sfruttate per una
ulteriore e approfondita visita della città.
Nel pomeriggio, incontriamo Edward, il nuovo autista che ci
accompagnerà per il resto del viaggio.
Ha inizio la parte più lunga e distruttiva dal punto di
vista fisico del nostro viaggio d’ istruzione: verso Sarajevo, un viaggio in
pullman durato dieci ore, che ci ha portati fino al nuovo hotel che ci ospiterà
per quattro notti.
GIORNO 3
Un altro cambio di programma ci accompagna nel nostro
viaggio: invece di recarci a Tuzla, incontriamo il Generale, che ci spiega come
si è svolta la guerra a Sarajevo. Finita la spiegazione, la scolaresca si
divide in due gruppi: noi proseguiamo la visita di Sarajevo, in cui è da
segnalare la presenza delle quattro case di Dio, situate a una distanza
ridottissima l’una dall’ altra. Poi, un pasto a base di Cievapcici, pietanza
tipica bosniaca (N.B. unica notazione culinaria!). Una volta che la nostra
pancia è piena e noi riposati, ci rechiamo a visitare il TUNEl , ovvero i veri
e propri resti del tunnel utilizzato durante la guerra per rifornire la città
di viveri e armi.
La sera siamo accompagnati dai professori in un disco-pub,
nel quale ci imbattiamo in una deliziosa “pivo” a prezzi molto ridotti.
GIORNO 4
Questo giorno assieme al quinto sono quelli che ha mio parere
hanno segnato maggiormente dal punto di vista emotivo questo viaggio.
La mattina ci siamo recati a Srebrenica e abbiamo visitato
il cimitero dove si trovano le vittime finora riconosciute del genocidio.
Oltre a questo cimitero, abbiamo visitato un edificio della
N.A.T.O., nel quale abbiamo visto un filmato veramente carico di emozioni e
visitato i vari locali occupati dalle forze militari.
Prima di tornare a Sarajevo, abbiamo fatto un rapido tour in
pullman della cittadina.
GIORNO 5
Partenza con destinazione Tuzla. Una volta giunti a Tuzla, ci rechiamo a visitare un centro doposcuola, creato
per evitare ai bambini la vita di strada, pur andando contro alla volontà dei
genitori.
Visita della città interrotta da una fermata in un cimitero,
nel quale Massimo ha eseguito un’ opera
di Mozart. Nel cimitero lo sguardo si sofferma sulle date di nascita dei
deceduti e la maggior parte risulta più giovane di noi; il più giovane in
assoluto era un bambino di tre anni.
Un volta visitata la città, prima di tornare a Sarajevo, ci
rechiamo in una comunità dove ascoltiamo i membri dell’ associazione
“Adottando”, che ci spiegano come si svolge il loro lavoro.
In questa occasione si è svolta una partita di calcio tra
alcuni ragazzi italiani e alcuni ragazzi della comunità. La partita è stata
piacevole e ricca di emozioni le due squadre si sono impegnate moltissimo e si
sono divertiti tutti.
GIORNO 6
Partenza per la Croazia, e precisamente verso Dubrovnik (ex
Ragusa); la tappa intermedia è stata la cittadina di Mostar.
A Mostar ci viene raccontata la storia del ponte e della
città da quando fu fondata alla guerra.
Visitato Mostar, partiamo alla volta di Dubrovnik, dove,
dopo esserci sistemati in hotel e dopo aver mangiato, con i professori abbiamo
fatto un “mini tour serale” del centro della città, con tappa finale in un pub
sul molo.
GIORNO 7
La mattina ci rechiamo negli stessi luoghi visitati la sera
precedente, fatta eccezione per la visita delle mura che circondano la città:
un percorso lungo circa due chilometri e fatto completamente in senso contrario
dalla nostra scolaresca.
Una volta completato il giro delle mura e procacciatici il
pranzo e la cena per conto nostro, il professore Veronesi ci fa accompagnare
dagli autisti in una spiaggia, dove abbiamo preso il sole e i più volenterosi
hanno fatto un tuffo in un mare Adriatico completamente diverso da quello che
si può vedere ad esempio sulla riviera Romagnola.
Una volta che eravamo tutti asciutti, siamo partiti verso
Spalato, dove ci siamo imbarcati sul traghetto: io ero un po’ agitato, perché
era il mio primo viaggio in traghetto, che ci ha portati fino ad Ancona.
GIORNO 8
Viaggio Ancona-Bologna: fine di un viaggio meraviglioso,
fatto insieme a persone fantastiche.
In questo diario ho messo inserito pochissime delle emozioni che ho provato,
perché a mio parere, per comprendere le nostre sensazioni, bisogna viverle
sulla propria pelle e dato che le emozioni sono soggettive ognuno può provare
emozioni diverse …
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