L'usanza, nata
durante la rivoluzione francese, di portare appuntata sulla veste una coccarda
o al collo una sciarpa coi colori nazionali (il bianco del Re e il blu e il
rosso della città di Parigi), fu poi ampiamente imitata in Italia durante il
Risorgimento.
Durante le campagne
napoleoniche, infatti, nel nostro Paese si diffuse il tricolore francese per
identificare i rivoluzionari, e in seguito si sostituì il blu con il verde,
come conseguenza di un atteggiamento più patriottico, in quanto la divisa della
Guardia Civica milanese era di questo colore. Il bianco e il rosso, dopo la
rivoluzione francese, erano invece diventati simbolo della rivoluzione, intesa
come affermazione della sovranità del popolo e della libertà per il Paese.
La sciarpa e la
coccarda erano simboli di riconoscimento fra i patrioti ed emblema di
rivendicazione pubblica della lotta per l'unità. Spesso erano cucite dalle
mogli dei borghesi patrioti, le quali partecipavano in questo modo all'ideale
politico.
Questi segnali
nacquero dal bisogno degli Italiani rivoluzionari di riconoscersi in un simbolo
unico, che suscitasse un sentimento di appartenenza a una nazione, per
costituire la quale bisognasse unire i propri sforzi e le proprie passioni.
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