Ciò che più mi ha colpito del Museo del Risorgimento è
il tricolore italiano. Oggi questa bandiera è molto importante per il nostro
paese, perché ci permette di contraddistinguerci come nazione, ed è per questo
che ho ritenuto importante analizzarne la storia, senza contare che l'argomento
può essere ricollegato alla mia tesina d'esame, poiché le prime bandiere
tricolori furono cucite dalle donne favorevoli alla causa nazionale.
Il tricolore italiano si ispira alla bandiera
francese, che si diffuse in Italia durante le campagne napoleoniche. La
bandiera è composta da tre bande verticali di uguale grandezza: una verde, una
bianca e una rossa. Si scelse questo disegno perché ricordava la Rivoluzione
Francese e ne riportava alla memoria gli ideali di libertà, uguaglianza e
fraternità.
Il verde simboleggiava la speranza, ma aveva un
secondo significato: poiché il verde era il colore della Guardia Civica
Milanese, esso venne a rappresentare coloro che avevano combattuto per la
libertà italiana. Il bianco simboleggiava la fede cattolica (che era professata
dalla maggior parte del territorio italiano) e le Alpi, famose per i loro
ghiacciai. Infine, il rosso indicava il sangue che era stato versato per
ottenere l'Italia.
La nascita del Tricolore si deve a due studenti, Luigi
Zamboni di Bologna e Giovan Battista de Rolandis di Castell'Alfero, che nel
settembre del 1794 si riunirono per deciderne i colori. Le prime bandiere e
coccarde tricolori furono cucite dalla madre e dalla zia di Luigi Zamboni nel
"Canton dei Fiori".
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Una prima versione del Tricolore fu usata come
Vessillo Militare dei Cacciatori a Cavallo della Legione Lombarda e fu esibito
dai patrioti che nel 1796 si arruolarono nell'Armata d'Italia per combattere
contro l'Austria.
Sotto il dominio francese il tricolore italiano ebbe varia
fortuna. Quando nel 1796 nacque la Repubblica Cisalpina, fu decisa per questa
una bandiera nazionale composta da tre bande orizzontali. Al centro vi erano le
iniziali R e C, che indicavano la repubblica, e una faretra con quattro frecce,
che rappresentavano le quattro province originali della Repubblica (Bologna,
Ferrara, Modena e Reggio); il tutto era coronato da una corona d'alloro.
Nel 1802 Napoleone si proclamò presidente della
Repubblica Cisalpina, cambiandole il nome in Repubblica Italiana. Fu sostituita
anche la bandiera, che assunse la forma di un rettangolo rosso, contente un
rombo bianco al cui interno vi era un quadrato verde. La bandiera rimase la
stessa anche quando Napoleone fu nominato re d'Italia, ma ad essa venne
aggiunta l'aquila napoleonica.
La bandiera diventò poi un simbolo dei moti liberali
del '30 e del '48: infatti, durante la prima Guerra di Indipendenza fu
disegnata una nuova bandiera italiana, che portava al centro lo Stemma Sabaudo,
costituito da una croce bianca su sfondo rosso. Anche la Repubblica Romana
possedeva un tricolore recante l'acronimo RR (Repubblica Romana ).
Si iniziò ad utilizzare il tricolore attuale dopo il
Referendum del 18 giugno 1946 che decretò l'inizio della Repubblica Italiana.
Venne anche stabilito un giorno (7 gennaio ) in cui celebrare la Festa del
Tricolore.
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