In Italia nel 1820-21 prima, e nel 1831 poi, si verificarono
moti insurrezionali che puntavano alla promulgazione di una costituzione.
Questi moti erano organizzati da società segrete, come la Carboneria , affiliata
alla Massoneria. Facevano parte della Carboneria ufficiali, aristocratici,
intellettuali, borghesi. I membri dovevano mantenere un comportamento di
assoluta segretezza.
Proprio per questa ragione, i manifesti e le carte carbonare
presentavano simboli e sigle comprensibili solamente ai membri di queste
società, come testimonia il diploma carbonaro in figura. Per esempio, la vanga
e la pala indicano l’obbligo dei carbonari di diffondere le proprie idee; la
stella, che è formata dalla catena, è il simbolo di unione dei carbonari, dei
quali il sole illumina l’attività. Ci sono anche simboli che denotano la
pazienza, l’incorruttibilità, la prudenza e altri ancora.
All’interno della stella sono presenti due sigle: “AGDGMDU”
sta per “Alla gloria del gran maestro dell’universo”, mentre “SGADNPST” sta per
“Sotto gli auspici del nostro protettore S. Teobaldo”. Inoltre, in basso a
sinistra, è presente la fascia tricolore, che rappresenta la Carboneria , mentre a
destra è stampato il simbolo della società: un pugnale incrociato con una penna
d’oca.
La Carboneria aveva il difetto di non avere
un’organizzazione che permettesse di mettere in comunicazione le diverse
iniziative ed era anche un po’ troppo ristretta e chiusa. Forse è per questo
che i moti del 1821 e del 1831 non riscossero grande successo.
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